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Perché ricostruire la propria storia? Perché raccontarla? A chi poi? Una perdita di tempo per autore e lettori? Rispondo con Roberto che inizia questo libro così: Un'antica leggenda ebraica narra che Dio ha creato l'uomo perché gli raccontasse delle storie. Ha creato ciascuno libero di costruirsi una storia tutta sua, diversa da quella di ogni altro, mettendo in gioco le proprie risorse di inventiva e di fantasia, valorizzando in pienezza il dono dell'esistenza. Ciascuno è, nella sua unicità, la sua storia e ricostruirla ci aiuta a capire meglio noi stessi. Ripensare al proprio passato è come guardare da lontano una catena di monti all'orizzonte, alcuni particolari appaiono sfuocati, altri in evidenza. Ripercorrere gli avvenimenti significa a volte fare i conti con emozioni e sentimenti sepolti nella memoria, ma ancora in grado di riaprire vecchie ferite o, al contrario, lo scorrere del tempo contribuisce a smussare gli spigoli, a rendere i ricordi più dolci. Scrivere (a chi avrà la pazienza di leggerci), scriversi (raccontare se stesso), scrivermi (sì anche a me stesso!) mette in gioco una memoria dinamica, apre piste di futuro che non avremmo neppure immaginato.